Il Venerdì Mattina

Franky-wanted

Il venerdì mattina è il momento più difficile.

Perchè era il nostro momento. Durante la settimana, ci si sentiva, come con tutti. Ma il venerdì mattina avevamo un appuntamento. Io non avevo lezione, tu si, ma era una lezione del cazzo, quindi la saltavi.

E ci vedevamo al bar di Piazzale del Verano.
Quello accanto alle pompe funebri, così se uno si strozza con un tramezzino, è già nel posto giusto

E lì, dalle 10 e 30, parlavamo. Parlavamo di tutto. Mi criticavi perchè prendevo cappuccino e tramezzino (ma chi cazzo prende cappuccino e tramezzino???) e da lì, ciarlavamo e basta. Per un paio d’ore.

Parlavamo di noi e degli altri: di come fossimo strani; di come non ci andasse mai di litigare con nessuno; del fatto che non capissimo il perchè di tante bugie; del fatto che le donne non ci filassero.

Sai, le cose non sono cambiate affatto con le donne. Dall’anno scorso ho solo più paura. E continuo a fare le scelte sbagliate. L’altro giorno ho chiesto ad una bella ragazza se le andasse di uscire, e lei mi ha detto che preferisce scontarlo quel benedetto ergastolo.
(Preciso: uso la seconda persona singolare solo per un’utilità narrativa, non credo affatto che tu mi legga, anche perchè non sopporteresti una cazzata del genere)

Poi è arrivato.
Non saprei neanche come definirlo: male, malattia o “Il bozzo”, come lo definivi tu. Un qualcosa che ti ha bloccato, e che non ci ha permesso più di goderci quei venerdì mattina.

Da lì ho passato 10 mesi con te che, pur avendo quell’inconfondibile olezzo di merda perchè orribilmente permeati da una forma di sconforto, sono stati il periodo nel quale mi sono avvicinato più ad una persona, capendo che tu, non eri quello che dovevo perdere.

Ma è successo. Un anno fa. Ricordo tutto perfettamente.

La chiamata persa sul cellulare da un numero che non mi chiama mai, dopo 2 giorni in cui non ti sentivo. La mano destra che tremava mentre mangiavo la pasta al pesto, perchè intuivo ci  fosse qualcosa di strano. La telefonata, la notizia, la vangata sullo stomaco, il dolore alle cosce.
Il primo pensiero è stato il doverlo dire alla mia famiglia, sapevo che avrebbero pianto e così è stato.

E poi il funerale. Quel cazzo di funerale. Il silenzio, la gente con gli occhiali da sole, il saluto alla tua meravigliosa famiglia ed il senso di colpa per non aver versato mai una singola lacrima.

Mi sentii a disagio, mentre tutti erano distrutti, ad accennare un sorriso dicendo che forse, per l’occasione, avrei dovuto tingermi di nero quegli assurdi capelli bianchi che mi ritrovavo a 20 anni. Sorridevo perchè sapevo che mi avresti mandato a fanculo, se mi avessi sentito.
E poi l’averti accompagnato al Verano, proprio davanti a quel bar dove ogni venerdì, avevamo il nostro momento.

Ed ora cosa resta? Nulla. Resta il fatto che non ci sei, resta il fatto che non è cambiato nulla.

Ma specialmente resta il momento in cui, ogni sera, quando spengo la luce prima di andare a dormire, mentre guardo il soffitto aspettando che la mia vista si abitui al nero, proprio quando comincio a distiguere i rettangoli dei poster sui muri e gli angoli del soffitto, mi viene sempre in mente un momento diverso in cui tu, in un modo qualsiasi, sia riuscito a farmi ridere sguaiatamente.

Fino ad ora sono arrivato a 365. Penso che ne avrò per altri cinque o sei anni.

Ciao Franky.

5 Risposte to “Il Venerdì Mattina”

  1. Io stavo già piangendo, stamattina :)
    Ora però sorrido anche.
    A Piazzale del Verano ho anch’io un ricordo di un amico, del mio amico che non c’è più.
    Neanche lontanamente comparabile col tuo.
    E niente, spero che la mia stupida sofferenza – che è stupida ma è tanta, stupidamente tanta – abbracci la tua, per renderci tutti e due un po’ più lievi.
    Lo so che non si può.
    Che posso dirti, Dan, che non sia melenso? Pensa tutto quello che vuoi, che ti faccia piacere e che ti irriti. Quelli sono i miei pensieri in questo momento.
    Oggi più che in altre occasioni, grazie di aver scritto.
    Sei un piccolo Grande cactus.

    :*

  2. (Io da ragazza ho preso per anni cappuccino e tramezzino. Giuro :) )

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