Che Bel Mestiere (Reprise)

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(continua da qui)

Odio andare dal barbiere.

Perché i capelli sono una delle rare cose che mi piace di me e l’unico che me li taglia come voglio io è vicino alla mia vecchia casa, quindi mi tocca sempre perdere 20 minuti per arrivare.

Arrivato lì, devo per forza avere una mini conversazione con il barbiere.

La sua punta di Alzhaimer sta migliorando, non mi chiede più che facoltà frequenti, ma solo a che punto sono i miei esami. Ora gli dico che sono laureato e lui mi chiede cosa farò dopo.

Rispondo che non lo so, come tutti. E lui si fa una grassa risata.
Mi tolgo giaccone e felpa, perché non voglio che mi rimangano i capelli nel cappuccio e quando mi vede in maniche corte, gli viene subito la paura che io possa avere freddo, così piazza una stufetta proprio accanto al sedile.

Come se io mi fossi tolto la felpa perché l’avevo noleggiata, pagandola in base al minutaggio in cui la tengo addosso e volessi risparmiare.
Il sottofondo, che di solito è la tv accesa su “Forum”, stavolta non è la soave voce di Fabrizio Bracconeri ma vira su “La Vita in Diretta”.

Quindi, mentre tengo gli occhi chiusi e mi faccio rovesciare litri di acqua sui capelli per renderli più facilmente tosabili, sono costretto a sentire ogni parola che esce dalla carcassa che fa da ornamento alle tette di Paola Perego, come una sorta di “Trattamento Ludovico” ma in versione più dolorosa.

Per qualche minuto non rimango in silenzio e la televisione passa sul telegiornale.

Ad ogni notizia di natura politico-istituzionale sento il barbiere gorgogliare in maniera burbera e mentre si passa a temi più leggeri, proprio quando mi sento sollevato che la sua ira non lo possa più cogliere, facendogli venire voglia di tagliarmi la gola, è la notizia di alcuni tifosi calcistici arrestati per degli scontri che lo imbizzarrisce.

“Ma le pare possibile andare allo stadio con spranghe e asce”

Urla roteando il rasoio con cui mi stava definendo le basette e rischiando di farmi volare via un’orecchio. Così, tiro un sospiro di sollievo dall’essere scampato al possibile revival di “Sweeney Todd” e lui mi chiede se i capelli vanno bene così.

Prendendo lo specchio per farmi vedere il retro dei capelli, dà un calcio alla stufa, facendola vibrare fino a quando non esco.

Alzandomi, vedo le ciocche dei miei capelli cadute per terra.
Come ho detto, i capelli sono una delle poche cose che apprezzo di me. Quindi istintivamente li guardo con affetto, nostalgia, quasi con tristezza.

Come un cane guarda lo stronzo che ha appena cagato, non vuole lasciarlo lì, spera quasi che qualcuno lo calpesti in modo che qualcosa di creato da lui possa avere un qualche ruolo nella società e non sia trattata solo come uno scarto.

Il barbiere interrompe il mio stato catatonico, chiedendomi i soldi.
Io lo pago e lo saluto dandogli le buone feste, ci rivedremo fra circa due mesi.

Lui mi saluta e mi dice che è sempre un piacere. Io, per educazione, rispondo che lo è anche per me.

E quasi sorpreso, lui mi chiede il perché.
Io rimango zitto per qualche secondo e poi gli rispondo:

“Perché lei è l’unica persona che mi dà del Lei.”

“Oh” ridacchia lui ” il mio è un lavoro fatto di contatto umano, provo a dare semplicemente il rispetto che qualcuno che decide di venire da me, merita.”

Non rispondo, sorrido e basta ed esco.
È per questo che mi piace andare dal barbiere.

8 Risposte to “Che Bel Mestiere (Reprise)”

  1. Interessante la teoria del cane che non vuole abbandonare la sua cagata.

  2. La storia della cagata è vera anche per gli umani. I bambini trattengono le feci perché hanno paura di perdere pezzi del loro corpo… Le favole sono piene di mutilazioni ed altre allusioni metaforiche al fatto che bisogna “perdere” qualcosa per ottenerne un’altra, di solito un tesoro: che poi sarebbe crescere, ecco.
    Ad ogni modo io, per non dover stare a fare questi o altri discorsi, e non farmi dar del lei che alla mia età diventa amaramente offensivo, e, non ultimo, perché si paga pochissimo, frequento sempre e solo parrucchieri cinesi.

  3. Ti piace andare andare dal barbiere perchè ti dà del Lei?
    Forse capisco perchè sono 10 anni che non mi faccio tagliare i capelli.

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